
Per voto di scambio alle regionali 2008 e 2012
CATANIA – C’è anche l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Aci Catena Raffaele Pippo Nicotra, 62 anni, tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione “Aquilia” dei carabinieri che, coordinati dalla Dda di Catania, hanno fatto scattare le manette per complessive 18 persone, 3 delle quali già in carcere. Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. Si tratta secondo gli inquirenti di persone vicine a due gruppi criminali di Acireale ed Aci Catena. Le indagini si riferiscono al periodo compreso tra ottobre 2015 e gennaio 2018 ed hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra cui Gaetano Vinciguerra che ha fornito dettagli sui vertici e sulle imprese costrette da anni a pagare il “pizzo”. A Nicotra viene contestato il concorso esterno in associazione mafiosa, la tentata estorsione aggravata e lo scambio elettorale politico mafioso. Per ottenere voti per le elezioni regionali del 2008 e del 2012 si sarebbe rivolto ai due gruppi. Nel primo caso ha pagato 50 mila euro ma non c’è riscontro sul fatto che i voti sarebbero stati decisivi per l’elezione. Nel secondo avrebbe sborsato 50 euro a voto. L’indagine ha permesso di fare luce sul tentato omicidio di Mario Giuseppe Tornabene, avvenuto a Fiumefreddo il 28 agosto del 2017. L’uomo, nell’ambito del gruppo di appartenenza, avrebbe disatteso alcuni accordi economici e per questo gli è stato teso un agguato da cui è uscito miracolosamente illeso. Le accuse spaccio di droga, detenzione di armi, furto ed estorsione aggravata riguardano solo 3 delle persone arrestate che si sarebbero occupate di auto rubate, attraverso il cosiddetto cavallo di ritorno.