
CATANIA – Le restrizioni imposte dalle misure anti Covid stanno facendo pesantemente sentire i loro effetti sull’economia siciliana. Secondo i dati di Infocamere analizzati dal centro studi di Unimpresa, a dicembre 2020 mancano all’appello oltre 18 mila imprese.
Le attività turistiche e quelle del commercio sono state duramente colpite, mentre un’inversione di rotta rispetto allo scorso anno si registra dal comparto dell’edilizia con un saldo positivo tra imprese iscritte e cessate nel 2020 di +780 unità. Guardando alle singole province, al primo posto troviamo Catania che con oltre 4500 imprese chiuse rappresenta il 24% delle cessazioni, seguita da Palermo e Messina. La crisi ha colpito anche il lavoro dipendente e le assunzioni ed è crollato il prodotto interno lordo del 12,5% rispetto al 2019. I consumi delle famiglie sono scesi dell’11,8% in volume con una perdita si base monetaria di 8,3 miliardi. Il presidente di Unimpresa-Assoesercenti Sicilia Salvo Politino pone poi l’accento sul fatto che le aziende siciliane, a parte quelle più importanti, non abbiano più la liquidità sufficiente per la gestione corrente. In Sicilia il 30% delle imprese attualmente chiuse per il Covid rischia di non riaprire più.